ISTITUTO EUROPEO PER LA MONTAGNA
/in Competitions /da mariotessarolloConcorso di idee ISTITUTO EUROPEO PER LA MONTAGNA
Concorso di idee ISTITUTO EUROPEO PER LA MONTAGNA
Località: Roana – Italy
Categoria: Competitions
Progetto: Mario Tessarollo, Massimo Muttin, Paolo MIcheletto
Anno: 2007/2008
Il progetto prevede il riutilizzo dei volumi esistenti entro i quali verranno insediate le funzioni direttive, ricettive e parte delle funzioni di supporto. L’aggiunta di un nuovo volume, contrapposto a quelli esistenti, conterrà una sala riunioni con sala esposizione e bar.
La contrapposizione tra i volumi esistenti e quello di nuova edificazione formerà una piazza. Il progetto della piazza è impostato su una maglia regolare (multipla di cm 25×25) costruita in asse al corpo centrale esistente a nord e ruotata parallelamente al corpo di fabbrica esistente ad est. La piazza avrà un andamento in sezione longitudinale curvilineo di pendenza inferiore al 7% con una parte a piccoli gradoni pensata per manifestazioni esterne; l’andamento curvilineo continuerà anche nella sala conferenze unificando così l’interno con l’esterno. La sala conferenze, in sezione, sarà contenuta tra l’abbassamento della piazza e una sinuosa copertura, si otterrà così un basso volume che ricorda le “dolci” montagne sullo sfondo e raccoglie le linee della valle che arriva da ovest in un grande “occhio” panoramico (vedi schizzi in copertina). L’ingresso principale alla piazza avverrà attraverso il corpo di fabbrica esistente posto al centro della lunga ala est dell’esistente, una volta entrati ci si affaccerà su una balconata prospiciente la piazza cui si accederà lungo il percorso in quota in direzione nord e sud. Il percorso di accesso continua anche attorno alla piazza per poi riconnettersi con la sua continuazione a ovest o al parcheggio che avvolge a nord il centro.
La piazza raccoglie anche le linee di livello della valle che arriva da sud; da questa si può accedere alla piazza attraverso lo spazio tra balconata di ingresso e corpo di fabbrica della sala conferenze-sala espositiva e bar. La curvatura della piazza, la sinuosa copertura, divengono percorsi e spazi pedonali nei quali ci si potrà muovere e stabilire continui e diversi rapporti altimetrici con l’intorno. Tutta la piazza e la copertura del nuovo volume sono previsti in legno; planimetricamente si configura come una sorta di “tappeto” che galleggia all’interno dello spazio delimitato dall’ esistente e da questo staccato da una pavimentazione priva di linee di direzione e costituita da pietrisco ottenuto dallo spacco di pietra locale, tale pavimentazione sarà, dove è necessario, impastata con legante cementizio e in parte drenante e posata a secco.
Concorso di idee ISTITUTO EUROPEO PER LA MONTAGNA
Centro Culturale “CITTA’ ALESSANDRINA”
/in Competitions /da mariotessarolloCentro Culturale "CITTA’ ALESSANDRINA"
Centro Culturale Integrato “CITTA’ ALESSANDRINA”
Località: Roma- Italy
Categoria: Competitions
Progetto: arch. Mario Tessarollo
Anno: 2007
Il progetto prevede la realizzazione del centro culturale integrato su due piani. L’edificio viene collocato a cavallo e lungo la riva che segna la differenza di quota tra porzione est ed ovest dell’area. Una copertura con ampio sbalzo e la sua ombra a terra, volutamente lo zoccolo eccede la linea delle colonne, va oltre l’edificio, appartiene alla città. Lo zoccolo è posto in quota con la parte più alta del terreno, continua verso ovest, si flette e diventa rampa di collegamento tra i due diversi livelli dell’area. La copertura si adagia flessuosa su esili pilastri. Le funzioni culturali, educativo operativa e sportiva, sono pensate al piano terra, queste si svolgono attorno ad uno spazio interno trattato a verde (patio). La piscina è posta all’esterno a sud-ovest ed è a diretto contatto con la funzione sportiva interna all’edificio e di questa sfrutta i servizi e gli spogliatoi. La maglia strutturale è più fitta tra il piano seminterrato e terra e si dirada al piano terra per sostenere l’esile copertura ad ampi sporti. Il solaio tra i piani è previsto in c.a..
La fruizione dello spazio interno è arricchita, oltre che dalla possibilità di determinazione del livello di comfort climatico e di illuminazione individuale, anche dalla stimolazione visiva dei diversi luoghi interni ed esterni ritagliabili. L’edificio trasparente e sensibile ai fattori climatici intensifica lo stato di benessere estetico degli occupanti, consente la percezione del clima esterno del luogo e dei mutamenti giornalieri e stagionali, evita agli occupanti la sensazione di trascorrere ore di lavoro e di vita all’interno di un ambiente artificiale ed immutato tutto l’anno.
The design proposes the construction of an integrated cultural centre on two levels. The building straddles and runs along the river bank that marks the level difference between the east and west portions of the area. A widely overhanging roof that projects a large shadow on the ground – the building’s plinth deliberately exceeds the columns’ line – projects from the building towards the city. The plinth rises on the ground’s higher section, extends to the west and becomes a ramp connecting the two levels of the area. The roof flexibly rests on slender pilasters. The cultural, educational, operational and sport facilities are located at the ground floor, and are distributed around an inner green space (patio). The swimming pool is out of the building in the south-west side but directly connected to the building’s sports wing as it depends on its facilities and locker rooms. The structural grid is denser in the basement and looser at the ground floor in order to support the slim widely overhanging roof. The floors are in reinforced concrete.
The interior space is made more attractive by the opportunity to individually modulate the temperature and lighting conditions as well as by the visual stimulation provided by the inner and outer views framed by the openings. Being transparent and sensible to climate factors, the building promotes the users’ aesthetical well-being, allows for the perception of the outer climate and of daily and seasons changes, and thus avoids the feeling of inhabiting and working in an artificial environment that remains unchanged during the year.
TOMIHIRO MUSEUM _ Museo dello SHI-GA
/in Competitions /da mariotessarolloTOMIHIRO MUSEUM_Museo dello SHI-GA
TOMIHIRO MUSEUM_ Museo dello SHI-GA
Località: Azuma-Mura Gunna, Giappone
Categoria: Competitions
Progetto: Mario Tessarollo con Antonio Guglielmini e Tiberio Cerato
Anno: 2001
Il museo ha valenza urbana, il collegamento pedonale sopra la strada statale collega l’area del museo al villaggio. La copertura verde diventa parco che può essere interamente attraversato, diviene una naturale continuazione del sito.
All’interno, l’atrio indirizza alle aree pubbliche del museo, la libreria, la caffetteria, il guardaroba, le aree di presentazione del museo e un piccolo auditorium.
Il percorso procede attraverso le sale espositive attorno ad un ampio patio pavimentato con l’acqua, circondato da pareti di granito e giardini e si arresta poi in un’area di riposo con vista sul fiume.
Continua con una lieve pendenza (3,5%) che accompagna il visitatore alla zona del piano seminterrato, poi tramite un sistema di collegamenti verticali ritorna all’ingresso.
Il piano seminterrato, che si affaccia sul fiume e illuminato dall’ampio patio centrale, ospita le attività legate alla cultura e alla sperimentazione dello SHI-GA.
Il rapporto tra l’edificio e l’intorno, tra invenzione (creatività umana) e natura, acquisisce un valore senza tempo, quasi “sacrale”.
Gli spazi riservati alla collezione permanente sono illuminati da luce indiretta proveniente da nord, i lavori appesi alle pareti ricevono luce riflessa da sud attraverso un’apertura nella parete di granito, la zona terminale seminterrata dedicata alle proiezioni degli artisti e agli spazi di sperimentazione riceve luce dall’alto.
I visitatori possono percorrere il museo in senso antiorario, attraverso lo spazio dell’esposizione temporanea e decidere se tornare all’ ingresso o proseguire verso l’area di cultura e sperimentazione di SHI-GA o ancora continuare lungo l’ampio percorso della collezione permanente per scendere al piano seminterrato. Terminato il percorso possono tornare nella hall attraverso i collegamenti verticali o andare in senso orario nello spazio centrale che ospita la cultura SHI-GA per poi ritornare all’ingresso attraverso i collegamenti verticali.
All’interno i colori sono tenui, pareti bianche o di granito e pavimenti in cemento. La trasparenza e la luminosità delle pareti (tutte in vetro) che si affacciano sul fiume fondono il costruito con la natura esterna.
The museum has an urban relevance: a pedestrian connection bridging the highway links it to the town. In addition, its green roof becomes a garden entirely available for use and a natural extension of the site.
Inside, the lobby distributes to the museum’s public areas: bookshop, cafeteria, cloakroom, exhibition galleries and a small auditorium.
The sequence proceeds through the exhibition halls around a large patio with water surrounded by granite walls and steps and ends with a lounge area that opens onto the river. The sequence continues with a slight (3.5%) slope that leads the visitor to the basement and, through a system of vertical connections, goes back to the entrance.
The basement, that opens onto the river and receives light from the large central patio, accommodates SHI-GA’s activities connected to culture and experimentation.
The areas occupied by the permanent collection are indirectly lit from the north, the wall-hung works receive reflected light from the south through an opening in the granite wall, while the area at the end of the basement housing the facilities for the artists’ projections and experimentation activities receives light from above.
The interiors’ colours are soft, with white or granite walls and concrete floors. The transparency and brightness of the walls (all glass windows) opening onto the river integrate the built body with nature.
TOMIHIRO MUSEUM_ Museo dello SHI-GA
DUE PONTI PEDONALI SUL TEVERE
/in Competitions /da mariotessarolloConcorso internazionale di idee NOVELLO
Concorso Due ponti pedonali sul Tevere
Località: Roma – Italy
Categoria: Competitions
Progetto: Mario Tessarollo, Tiberio Cerato, Antonio Guglielmini,Claudio Belmonte, Gianfranco Greselin Collaboratore : Mauro Palumbo
Anno: 2000
La vegetazione spontanea delle rive suggerisce forme naturali, l’intorno edificato, caratterizzato dalla presenza di scheletri industriali, suggerisce l’uso del metallo, la scienza suggerisce leggerezza e misura.
Il ponte poggia su piloni “albero” sottili a ricordare la vegetazione arbustiva, la strallatura incrociata sostiene e controventa un leggero impalcato. L’incontro tra strallatura e impalcato avviene tramite giunti sferici che non trasmettono alcun momento e rendono evidente la gerarchia strutturale. L’impalcato diviene sottile, scheletrico, quasi si smaterializza. Il colore grigio metallizzato della struttura e la lucentezza dell’acciaio inox della strallatura enfatizzano la tecnica.
Il ponte viene posto in allineamento con le vasche per il deposito del carbon coke della riva Ostiense., unisce la riva dei Papareschi con la riva Ostiense e diviene elemento emergente e significativo, nodo centrale della rete pedonabile e ciclabile all’interno dell’ampia azione di riqualificazione prevista dal Progetto Urbano Ostiense- Marconi.. Unifica il parco in un’unica entità, il collegamento alle rive avviene tramite spazi semicircolari aperti a tutte le direzioni e lievemente pendenti verso il fiume a consentire il raccordo tra le viabilità, l’accesso al fiume avviene tramite due gradinate, una scavata nella riva Ostiense adiacente al ponte, l’altra a sbalzo dalla riva dei Papareschi attraverso la pista ciclabile.
La visione privilegiata del ponte è la sezione trasversale, in essa vive il concetto di ponte “casa”, di ponte coperto. Un’ideale casa è contenuta tra l’incrocio della strallatura e l’impalcato del ponte a generare un luogo, in questo sta l’idea del ponte che oltre ad unire diviene luogo urbano riconoscibile ed attrezzabile a diversi usi.
Max Tower
/in Competitions /da Studio-Mario-Tessarollo-ArchitettoMax Tower
Germany
Max Tower
Località: Francoforte sul Meno – Germany
Categoria: Competitions
Progetto: arch. Mario Tessarollo con arch. Tiberio Cerato e arch. Antonio Guglielmini
Anno: 1999
La Deutsche Grundbesitz Management GmbH nel 1999 ha bandito un concorso di idee per la costruzione di una torre a Francoforte, una possibile icona del nuovo millennio.
La struttura ricorda l’elica del dna. Una doppia elica, una interna ed una esterna contraria alla prima, regge gli sbalzi generati dalla rotazione del quadrato di base.
La torre è collocata all’interno di una piazza commerciale interrata che collega pedonalmente le tre strade perimetrali.
L’edificio è concepito per avere un basso impatto ambientale.
Le pareti sono previste con un doppio rivestimento in grado di garantire al proprio interno la circolazione dell’aria e la collocazione di essenze arboree, la ventilazione della pelle interna viene garantita da una successione di spazi aperti verso l’esterno (vere e proprie oasi verdi), messi in relazione con l’atrio e i vari piani da camini-cavedio.
I camini-cavedio, inoltre, consentono un doppio affaccio agli ambienti. La fruizione dello spazio è arricchita dalla stimolazione visiva dei diversi paesaggi interni ed esterni ritagliabili, dalla percezione del clima del luogo e dei mutamenti giornalieri e stagionali.
La residenza è posta negli ultimi sei piani. Il 45° piano interrompe i camini-cavedio con diaframmi vetrati e in parte sarà attrezzato a giardino pensile, la residenza è pensata attorno ad una corte circolare a cielo aperto collegata ai piani da passerelle. Il tetto è attrezzato per attività fisiche e per accogliere pannelli solari.
In 1999 the Deutsche Grundbesitz Management GmbH launched an ideas competition for the construction of a tower in Frankfurt as a possible icon for the new millennium.
The tower’s shape recalls the DNA’s double helix: one inside and the other outside, going in the opposite direction and supporting the overhangs generated by the rotation of the square at the base.
The tower is located in an underground commercial square that provides a pedestrian connection between the three lateral streets.
The building is conceived as an energy efficient structure.
Its walls have a double cladding that provides air circulation and can accommodate shrubs and trees. The ventilation of the inner skin is ensured by a series of areas that open onto the outside (acting as real green oasis) and are connected to the lobby and the different floors by chimneys/light wells.
The chimneys/light wells also provide the rooms with double views. The use of space is enhanced by the visual stimulation offered by the multiple inner and outer views that change according to the perception of the weather as well to the seasons and times of day.
The residential section occupies the top six floors. At the 45th floor, that will be partially developed as a hanging garden, the chimneys/light wells are replaced by glazed screens. The apartments are articulated around a circular roofless court connected to the floors by footbridges. The roof is equipped with sports facilities and can accommodate a solar panels system.




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